domenica 15 marzo 2009

Vita.

Paolo Caddeo; "Mi costruirò un rustico paravento con questi rami che mi nasconda da..." ; 50 x 70-tecnica mista.

…Apatico… e viscido
Peso con muti rintocchi
Pesta da lembo ad altro della sfiduciata barriera d’ossa

…Tacito…come un animale acquatico
Nella calma frastornante
Sguscia furtivamente nell’abisso dell’anima

…Rantola…nel piccolo vuoto
Urla contorcendosi
Mentre si avvia alla deriva sui pennacchi d’oro ripudiati

Uno sprazzo così parcamente luminoso lo investe…
Forse a suggerire una scorciatoia inesplorata
Il sole è per il momento vivo

Ma il pellegrino è spossato…
Il pendolo è padrone nel suo teschio scavato
E il sole è troppo stinto per permettere ancora illusioni

La mano slitta fuori dall’arto superiore
e torna a mostrarsi come presto anche l’avanzo diverrà
poltiglia di infantile essenza mai partorita

e senza eccezione accreditata come opposta di sé.

Dormi bene, Niente.

venerdì 9 gennaio 2009

Mare.


Ha la mano destra sul volto per non farsi vedere.
Porta una lametta sporca di sangue al collo.
E vaga a piedi nudi sull’erba coperta di cenere.

Parole su parole su parole

Ha i capelli di foglia secca.
Porta sul volto inesplorato un sorriso piacevolmente dolciastro.
E ha un filo d’edera in mano.

Silenzio su silenzio su silenzio

Ha gli occhi chiusi per non guardare.
Porta in tasca un foglio bianco ingiallito dai ricordi.
E dalle ginocchia esce sangue scuro.

Sangue su sangue su sangue

Ha un vestito bianco e nero.
Porta una sola scarpa rossa che oscilla dalla mano sinistra quasi a voler cadere.
E trema di paura per il vento forte.

Passo su passo su passo

Niente su niente su niente
Caos silenzioso e silenzio rintronante dentro le sue orecchie

E va avanti.
Senza portare nulla con sé.
Senza lasciare nulla di sé.
Senza volere nulla………..